30.09.2019 La preghiera   1° parte

Desideriamo iniziare un percorso per entrare nella preghiera. Quella preghiera che voleva portare Maria Santissima a Medjugorje[1], che è penetrare il pensiero di Dio e che deve diventare la preghiera di un popolo. Allora, per iniziare, ho pensato che si può parlare per mesi della preghiera e non dire nulla; la si può spiegare in tanti modi e così diventare tecnici, dicendo qualcosa di morto che non serve a niente. Non è semplice parlare della preghiera, ci sono tanti passi da fare, è come parlare della vita: è un percorso. Come si può parlare della vita in due mesi? Anche parlandone giorno e notte è troppo poco e così lo è anche per la preghiera: è un cammino. Allora la prima cosa che mi viene da dire è che per parlare della preghiera bisogna sapere dove si vuole arrivare così come nella vita, è chiedersi: cosa vuoi? chi sei? dove vai? cosa vuoi fare? Per vivere la preghiera devo sapere cosa voglio, cosa voglio chiedere attraverso la preghiera, cosa voglio dalla mia vita, solo così si può iniziare ad entrare nella preghiera. La preghiera di cui stiamo parlando ha come punto di arrivo Dio Padre: è un percorso che dura tutta la vita e che mi porta a Lui. Preghiera e vita viaggiano insieme, viaggiano insieme con questo obbiettivo: conoscere Dio Padre. Non penso alla preghiera per i miei interessi, per i miei bisogni o per quelli di qualcun altro ma penso alla preghiera come strumento per conoscere il Padre e Colui che il Padre ha mandato[2]; questo è l’unico senso della preghiera e della vita, tutto il resto non ha senso. Quindi per far questo percorso devo vivere la preghiera come strumento per conoscere il Padre, altrimenti tutto quello che diremo non avrà significato. La vita è un percorso per ritornare al pensiero del Padre, ritornare a come mi ha pensato e l’unico che mi può portare al Padre è Gesù Cristo, senza di Lui non ci arriverò mai. Chi mi manda da Gesù, però, è ancora il Padre nello Spirito Santo e chi mi porta al Padre è Gesù nello Spirito Santo. Quindi la prima cosa da dire sulla preghiera è che è dono della Santissima Trinità, non è merito nostro. La preghiera è frutto del rapporto che abbiamo con la Santissima Trinità: è l’espressione di quei gemiti inesprimibili di cui parla San Paolo[3]. Questa è la vita e tutta la vita andrebbe guardata così: prego per tornare al Padre e l’unico modo per andare al Padre è attraverso Gesù, ma è il Padre che mi manda a Gesù quindi, se non mi mandasse il Padre, non potrei andare da Gesù. Gesù poi mi riporta al Padre e tutto avviene nello Spirito Santo[4]. La preghiera allora è inserirsi in questo vortice d’amore della Santissima Trinità e per farlo non ci sono metodi, ma è immetersi semplicemente nel vortice trinitario. Chi ti può aiutare ad entrare nel Vortice Trinitario? Maria Santissima più di tutti, perché Lei in quel vortice è entrata, ha capito la preghiera facendo diventare la sua vita preghiera e diventando lei stessa preghiera. Per entrare in questo percorso, il primo passo  è fare il passaggio del Figliol prodigo[5]: andrò da Dio Padre, che è mio Padre, e Gli dirò “ho perso la strada, non so più come trovarTi, non so cosa dirTi, mi sono interessato a tante cose tranne a quelle che contano. Ho cercato di vivere la vita senza prima incontrare Te, conoscere Te e allora ho incominciato a gestire la mia vita senza di Te secondo il mio pensiero, secondo il pensiero del mondo, secondo la massa, secondo i sapienti, secondo i potenti”. Il primo passaggio per entrare nella preghiera è questo: è tornare alla fonte, tornare al Padre e dirGli  “aiutami, ho perso la strada”. Ho detto prima che la nostra preghiera, come intenzione, non ha sempre come obbiettivo chiedere una cosa piuttosto che un’altra ma deve essere il mezzo per arrivare a Dio Padre e aprire così una strada all’umanità che porta a Dio Padre.  Da sempre, dall’eternità, gli uomini pregano o almeno ci provano. L’uomo, da sempre cerca e usa i mezzi che conosce per chiedere aiuto, però è una richiesta che guarda alle cose della terra, che è rivolta a sopravvivere invece che a cercare la Vita. La novità di Gesù Cristo è proprio quella di esserSi incarnato per mostrare il Volto del Padre, è venuto ad insegnarci a pregare. Dall’eternità come preghiera si fanno sacrifici, a volte anche umani, riti e ci sono da sempre medium, sciamani, maghi, tutti strumenti usati per la preghiera; quindi, la preghiera è dentro di noi da sempre e questo esempio è utile per capire che è importante fare una scelta definitiva dentro di noi. È importante chiedersi che cosa vuoi, perché, come abbiamo detto tante volte, la nostra anima ha bisogno di stare in uno spirito: o nello Spirito di Dio o in un altro. In ogni momento in ogni situazione, in ogni decisione, ogni giorno e più volte al giorno, sempre, ci troviamo a scegliere in quale spirito vogliamo stare, che tipo di preghiera vogliamo vivere, quali mezzi vogliamo usare per arrivare a Dio Padre. Per aiutare gli altri, l’unica preghiera di intercessione nasce quando abbiamo incontrato il Padre, altrimenti non è una preghiera di intercessione, o almeno non è una preghiera al Padre, ma siamo ancora sul livello esoterico, anche se cerchiamo di pregare Dio. Gli Apostoli hanno chiesto a Gesù di insegnare loro a pregare e Gesù ha dato una traccia del dialogo col Padre: il Padre nostro[6]. Il Padre nostro non è una preghiera ma è una traccia per entrare nella preghiera. Una persona non può dire un Padre nostro pensando di aver pregato. Per dire un Padre nostro, come lo intende Gesù, ci vogliono almeno tre ore, perché è una traccia, una traccia della vita. Ed ogni parola diventa preghiera, in ogni parola metti te stesso, in ogni parola vivi il percorso per incontrare Dio Padre, in ogni parola, se incontri, Lui diventi intercessore per gli altri; dacci oggi il nostro pane quotidiano, si compia la Tua volontà come in cielo e così in terra[7]. Non puoi recitare un Padre nostro e pensare: “ho pregato”. Esiste una preghiera personale, una preghiera comunitaria, una preghiera di lode, un canto come preghiera, una preghiera di adorazione. Spesso diciamo di trasformare la vita in preghiera, il lavoro in preghiera, il dormire in preghiera, tutto in preghiera, però, se alla base non c’è il desiderio della Vita eterna “conoscere il Padre e Colui che il Padre ha mandato[8]” voi potete vivere tutta la giornata col rosario in mano, potete dire a parole che offrite tutto ma non state pregando. Tutto nasce da un rapporto personale con Dio, con Gesù e, forse, prima ancora, con Maria che ci porta a Gesù e ci aiuta ad entrare nella vera preghiera[9], altrimenti si corre il rischio che tutto diventi un rito. Un rapporto personale con Dio deve essere un rapporto d’amore, così come lo conosciamo noi, anche umano, un amore che ti porta a cercare Dio, a desiderare Dio, a farti sentire la mancanza del Padre, la mancanza di Gesù, il bisogno di capire il pensiero del Padre. Vivere questo rapporto personale con Dio porta a calarci nello spirito ed è sempre opera di Dio, perché è Lui che prega in noi, è Lui che apre i sigilli dentro di noi. Allora cosa cerco, cosa voglio, perché prego, chi è per me Gesù, chi è Dio, cosa voglio da Dio, cosa voglio in questo rapporto che chiamo preghiera con Dio, dove voglio arrivare? Lo voglio usare questo rapporto? Ho le mie idee, ho già i miei obbiettivi? Oppure sono disposto a lasciarmi trasformare ed entrare nella pienezza della quale parla Dio? Penso che andando avanti possiamo vivere una disciplina sulla preghiera, possiamo toccare cos’è la preghiera di lode, la preghiera comunitaria, la preghiera personale ma vi prego, se non iniziate seriamente questo percorso di cos’è la preghiera così come l’ho detta oggi, prima personalmente e poi confrontandovi anche tra di voi, andando avanti, corro il rischio di diventare tecnico e invece di aiutarvi a pregare vi ingabbia. Quindi riflettete.

[1] Consigliamo la lettura del paragrafo da pag. 41 “La preghiera nello spirito” del capitolo secondo “Il pensiero di Dio e lo spirito dell’uomo” del libro “Riscrivere le storia, Volume I. Nel pensiero di Dio” a cura di Stefania Caterina

[2] Cfr. Gv 17, 3

[3] Cfr. Romani 8, 26-27

[4] Consigliamo la lettura del paragrafo “Il vortice trinitario e la sua azione“ da pag. 23 del capitolo primo „L’Universo appartiene a Dio, per mezzo di Gesù Cristo“ del libro „Oltre la grande barriera“ a cura di Stefania Caterina

[5] Cfr. Lc 15, 11-32

[6] Cfr. Lc 11, 1-4

[7] Ibidem

[8] Cfr. Gv 17, 3

[9] Consigliamo la lettura del paragrafo da pag. 41 “La preghiera nello spirito” del capitolo secondo “Il pensiero di Dio e lo spirito dell’uomo” del libro “Riscrivere le storia, Volume I. Nel pensiero di Dio” a cura di Stefania Caterina