(dal libro “Verso la Nuova Creazione – vol. IV, anno 2013”, pag. 78; Ed. Luci dell’Esodo)

Messaggio di Sant’Agostino, vescovo e dottore della Chiesa, del 3 aprile 2013

Fratelli e sorelle carissimi, Dio ha voluto che fossi io a cominciare con voi il cammino di santificazione previsto in questo tempo per il popolo di Dio. Altri vi parleranno dopo di me; sarà un dialogo profondo fra Dio ed il suo popolo, la Chiesa, attraverso diversi strumenti che sono stati e sono i grandi testimoni di Dio sulla Terra e nell’universo.

Dio desidera che vi parli della santità che è principio e mezzo di santificazione per ciascuno di voi e per la Chiesa intera. Cosa significa santificazione? Significa che ognuno di voi e tutti insieme siete destinati ad essere glorificati in Dio e da Dio, a risplendere cioè della gloria del Creatore. Egli è Padre e perciò desidera condividere con tutti i suoi figli, nessuno escluso, la sua gloria e la sua potenza. Desidera inoltre che l’intero popolo che gli appartiene sia un popolo glorioso, capace di testimoniare la sua grandezza.

Alla santificazione del singolo come del popolo non si può giungere senza la santità. Essa non è lontana dalla vostra esistenza ma ne fa parte dall’inizio. Infatti, l’uomo conosce la santità di Dio fin dal momento del suo concepimento; proprio in quel momento si trova di fronte al Creatore ed è chiamato a scegliere fra Dio, Sommo Bene, e Lucifero, principio del male. Ciò significa che ogni uomo sperimenta l’esistenza di Dio e del demonio, con certezza assoluta, fin dal suo concepimento; fin da allora Dio lo assiste con la sua grazia per aiutarlo a scegliere. Se sceglie Dio, l’uomo sceglie la santità, perché Dio è Santo e chi accoglie Dio nella sua vita, accoglie anche la sua santità. L’uomo è libero di scegliere e tale resta dal primo momento fino all’eternità. Su questo punto non mi soffermo oltre, poiché avete già ricevuto molte spiegazioni in questi anni.

Dio ha creato l’uomo perché sia un suo figlio, perciò lo ha destinato alla santità, lo ha chiamato alla santità fin dal concepimento. Come potrebbe, infatti, colui che è Santo volere per i propri figli qualcosa di diverso dalla santità? Sono le scelte sbagliate dell’uomo a corrompere l’uomo, perché Dio chiama ciascuno alla santità ed il seme della vita divina riposa nello spirito umano. Perciò lo spirito dell’uomo conserva il ricordo di Dio dal momento del concepimento. La vita terrena con le sue prove, le lotte, le tentazioni, nonché la presenza oppressiva del male possono offuscare quel ricordo iniziale ma non possono spegnerlo del tutto. Esso rimane come un gemito profondo, talvolta inesprimibile, nell’intimo di ogni uomo, persino quando rifiuta Dio.

Ogni uomo può percepire in sé la vita di Dio, nel modo più conforme alla sua originalità; tende verso quella vita, la cerca come una pianta cerca la luce di cui ha bisogno per vivere. L’uomo anela incessantemente a Dio, anche quando ne ignora razionalmente l’esistenza, perché la conoscenza di Dio non è una conoscenza razionale. Lo Spirito Santo agisce nelle profondità dello spirito umano e lo orienta verso ciò che sta al di sopra dell’uomo; lo eleva a Dio perché egli stesso è Dio e vi comunica se stesso, unendovi al Padre e al Figlio come egli stesso è unito a loro.

Dunque la santità è fondamento della santificazione. Essa è un seme piantato in voi dal Creatore. Quando l’uomo accoglie Dio nella sua vita e lo ama, il seme si apre e spunta il germoglio della santità che cresce fino a diventare un albero, l’albero della vostra vita. Esso produce foglie e frutti che sono le virtù e le opere. Passano le stagioni e il vostro albero, se è ben curato, produce frutti sempre più abbondanti fino a che il Signore decide di trapiantarlo in un altro giardino, quello dell’eternità. Anche qui continua a fruttificare fino al momento in cui verrà la nuova creazione, ed ogni albero sarà messo al suo posto per sempre. Nella nuova creazione si realizzerà la definitiva glorificazione di ogni figlio di Dio e di tutto il suo popolo; neppure la gloria del paradiso è definitiva: i santi attendono la resurrezione alla fine dei tempi, preludio della creazione nuova, del regno eterno del nostro Dio. Allora la santità di ciascuno e di tutti giungerà al suo glorioso compimento: uomini e creature saranno santificati, cioè glorificati.

La santità è quindi il mezzo per accedere alla nuova creazione. È ciò che vi occorre per camminare in questo tempo, nel quale Dio si aspetta che ciascuno di voi e tutta la Chiesa giungano alla vera santità. Gesù Cristo, primogenito della nuova creazione e Capo della Chiesa, ha santificato se stesso mediante il suo Sacrificio, aprendo la strada alla santificazione di tutto il popolo. Perciò non dovete temere: Gesù vi ha dato il suo Corpo ed il suo Sangue come nutrimento, affinché il desiderio di Dio che sta in tutti voi non rimanga solo un desiderio, ma divenga una realtà concreta e visibile nella santità di ciascuno e della Chiesa intera.

Vorrei che comprendeste che le virtù e le opere buone dei cristiani sono frutto della santità e non viceversa. Fate attenzione a questo punto: l’uomo può fare molte opere buone senza essere santo; può tenere comportamenti virtuosi che però non sono virtù. Il mondo è pieno di azioni umanitarie che non derivano dalla santità ma dalla compassione umana, dall’emozione, dai sentimenti. Persino coloro che servono Satana spesso mascherano le loro vere attività dietro opere apparentemente buone. Per voi non sia così: ciò che siete e tutto ciò che fate siano frutto dell’amore verso Dio, della sincera donazione a lui, per mezzo di Gesù Cristo, e dell’amore disinteressato verso gli altri.

Non abbiate alcuna ambizione. Sappiate che esiste un’ambizione sottile e pericolosa: quella di diventare santi per essere ammirati dagli uomini. Essa vi allontana dalla vera santità, è priva di amore e vanifica ogni merito, come dice San Paolo (1Cor 13).

Allora chi è veramente santo e cos’è la santità? Santo è colui che vive per la gloria di Dio Padre “per Cristo, con Cristo ed in Cristo”, guidato dallo Spirito Santo. Chi vive così entra nella vita della Santissima Trinità che è un fluire ininterrotto di amore fra le Tre Persone divine. Chi vive per Dio non può più vivere per se stesso ma cerca la comunione con i fratelli e ama gli altri con lo stesso amore con cui è amato.

Per i cristiani l’unione mistica con Cristo è la chiave che permette di accedere alla vera santità. Solo Gesù vi rivela il Padre e vi dona a lui; nel nome di Gesù ricevete lo Spirito Santo (Gv 14, 26). Perciò occorre che l’intera creazione sia ricapitolata in Cristo: tutto deve essere ricondotto al Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo. Senza ricapitolazione in Cristo non può esserci né santità né santificazione, mentre Dio desidera santificare l’intera creazione. Perciò la creazione dovrà necessariamente essere ricapitolata in Cristo e tale ricapitolazione è un processo già in atto.

Da tutto questo potete comprendere cosa sia la santità: è l’adesione profonda dell’uomo a Dio Trino ed Uno e alle sue leggi, per mezzo di Gesù Cristo nello Spirito Santo. È il rapporto dell’uomo con Dio, fatto di amore, rispetto, libertà e gratuità. La santità si esprime in molteplici forme, tanto nel singolo quanto nella Chiesa:

  • la santità è vera povertà (Mt 5, 3): il santo si svuota del proprio io per fare posto a Dio; non vive più per se stesso ma per Dio. La vera povertà, infatti, è lo spogliamento dal proprio egoismo. Nello spogliamento dell’uomo si manifesta la santità di Dio, che non ha nulla a che fare con la grandezza umana. Lo spogliamento dei beni materiali è secondario: a che serve essere materialmente poveri se si è ricchi di se stessi, dell’arroganza delle proprie idee?
  • La santità è vera sapienza e vera conoscenza, perché colui che vive con Cristo in Dio riceve il pensiero di Cristo nel quale è scritto che “sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza” (Col 2, 3). La vera conoscenza consiste nel conoscere Dio, ed è sapiente colui che cerca Dio. Se siete uniti a Cristo, siete avvolti nello Spirito Santo e non avete bisogno di studiare Dio per conoscerlo, poiché egli stesso si rivela a voi nelle profondità del vostro spirito.
  • La santità è potenza divina che si manifesta nell’uomo pienamente unito a Dio. Essa supera l’umana debolezza, anzi, si compiace di abitare in colui che riconosce i propri limiti e rimane umile davanti a Dio (2Cor 12, 9). Il vero cristiano è colui che permette a Gesù di vivere e agire in lui, e la vera comunità cristiana è quella fondata sulla presenza viva di Gesù in ogni membro e nella comunità stessa. La presenza di Gesù vivo è la vera potenza del cristiano e della Chiesa, davanti alla quale Satana fugge (Fil 1, 12-26).
  • La santità è vera comunione perché vi porta ad amare tutti, anche i nemici. Infatti, vi libera dall’egoismo dal quale proviene la paura degli altri. Chi vive la santità non teme i nemici e sa tendere la mano anche all’avversario; non teme di perdere qualcosa perché possiede il Tutto che è Dio. Così può andare incontro a tutti, buoni e cattivi, senza paura (Mt 5, 43-48).
  • Infine, la santità è vera purezza, perché chi vive in Dio evita ciò che è impuro non per costrizione ma per scelta naturale: non si può vivere in compagnia di Dio e contemporaneamente servire il demonio; capite da voi stessi che una cosa esclude l’altra. Perciò il cammino di santità è sempre cammino di purificazione che vi porta, passo dopo passo, a scegliere il bene e a rifiutare il male. Vi rende autentici, limpidi, onesti (Mt 6, 22-24).

Carissimi fratelli e sorelle, mettete ogni impegno per diventare santi! La santità è alla portata di tutti. Dio vi chiede solo di desiderare la santità e di mettervi a sua disposizione con generosità. Se fate questo, Dio comincia ad operare in voi e vi trasforma: trasforma il vostro pensiero e la vostra vita che diventa santa. Ricordate, però, che la santità non è opera umana ma divina, non deriva dai vostri sforzi umani, anche se occorre la vostra personale collaborazione e la buona volontà.

Dio vi chiama incessantemente e in molti modi per risvegliare il suo ricordo nel vostro spirito e attende che gli rispondiate. Se dite un sì forte e sincero, lo Spirito Santo, il Santificatore che vi porta alla perfezione, inizia la sua opera. Vi conduce alla santità, anche attraverso le prove; esse sono necessarie per fortificare la vostra decisione. Vi mette alla prova ma vi elargisce i suoi doni. A poco a poco vi colma dei suoi frutti: amore, gioia, pace, tenerezza, pazienza, umiltà, fedeltà, mitezza, dominio di voi stessi (Gal 5, 22). Mettetevi dunque all’ascolto di Dio che vi chiama e lasciate che si risvegli in voi la sua vita!

Prendete spunto dalla vita dei santi che vi hanno preceduto e che sono giunti alla gloria, ma non cercate di essere uguali a loro. Ogni santo ha la propria originalità così come ognuno di voi ha la sua. Non diventate la brutta copia di qualcun altro ma siate voi stessi così come siete davanti a Dio. Offritevi a lui affinché egli porti la vostra originalità a risplendere nel popolo di Dio; ognuno di voi è inimitabile e insostituibile! Cercate di comprenderlo.

Non fate di un santo un idolo! Spesso i santi sono invocati più di Dio e molti ritengono che i miracoli li facciano i santi. No, fratelli, il santo è solo uno strumento attraverso il quale fluisce la santità di Dio. È una scintilla ma non è il Fuoco, è un bagliore ma non è la Luce, è un raggio ma non è il Sole. Solo Dio è il Santo, tutti noi siamo suoi figli, sue creature; possiamo rispecchiare la sua immagine ma solo Dio è Dio.

La Chiesa è oggi chiamata a riscoprire la santità come la sua principale missione, dalla quale derivano tutte le sue opere. Se la Chiesa non manifesta la santità di Dio Trino e Uno non è più la Chiesa fondata da Gesù; si riduce ad un’organizzazione benefica fondata sulle idee e sugli sforzi degli uomini. La Chiesa, che è il popolo di Dio, poggia le sue fondamenta sulla santità del suo Signore ed è chiamata a rendere visibile il volto di Cristo ad ogni uomo.

La Chiesa ha bisogno di Maria Santissima che è Madre della Chiesa, e della santità di San Giuseppe. Essi vegliavano sulla casa di Nazareth così come ora vegliano sulla Chiesa che è la casa di Dio in mezzo agli uomini. È indispensabile ed è giusto unirsi misticamente ai loro Cuori, i cuori più vicini al Cuore di Gesù.

La santità della Chiesa è l’unico segno di speranza per la Terra, e traccia il cammino verso la nuova creazione. Quando gli uomini di buona volontà vanno a bussare alle porte della Chiesa, questa dovrebbe rispondere insegnando a tutti la via della fede, della speranza e dell’amore; di questo ha bisogno la vostra umanità. La casa di Dio, che è la Chiesa, non ha bisogno di possedere oro e argento (At 3, 6), perché possiede già il tesoro più grande dell’universo: la santità. Questa è la ricchezza che le si addice, come sta scritto: “La santità si addice alla tua casa, per la durata dei giorni, Signore” (Sal 92, 5). Impegnatevi dunque, fratelli, a rendere sempre più ricca la casa di Dio! L’aiuto non vi mancherà.

Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

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