(dal libro “Riscrivere la Storia – vol. I – Nel pensiero di Dio”, pag. 75 e “Verso la Nuova Creazione – vol. I, anno 2010”, pag. 19; Ed. Luci dell’Esodo)

 

Messaggio di Gesù del 22 marzo 2008

“In questo giorno, voi ricordate la mia deposizione nel sepolcro, il mio riposo dopo la passione. Ma io desidero richiamare la vostra attenzione sulla figura di mia Madre, che in questi giorni viene invocata come Madre Addolorata. È vero che mia Madre era addolorata, e non potrebbe non esserlo una madre in tali condizioni. L’aspetto umano era presente in mia Madre come lo era in me in quanto vero Dio e vero uomo. Tuttavia vorrei invitarvi ad andare oltre l’aspetto umano del dolore, e a venerare oggi la Madre mia e vostra non come l’Addolorata ma come la Corredentrice dell’umanità, colei che nell’universo ha aperto la strada verso l’unione mistica con me.

 

Quando sono morto in croce, attorno a me non c’era nessuno, a parte mia Madre, che si unisse al mio sacrificio. Le donne, gli apostoli, certo mi amavano ma non avevano compreso quello che si svolgeva davanti ai loro occhi. Non avevano ancora ricevuto l’unzione dello Spirito Santo per poter pienamente comprendere cosa significhi offrire se stessi al Padre in unione con me. Lo avrebbero compreso dopo.

Mia Madre, invece, era preparata per questo; doveva esserlo perché io non potevo morire solo sulla croce. Dovevo unire al mio sacrificio tutti coloro che lungo i secoli si sarebbero donati a me. Maria è stata il primo essere umano nell’universo a unirsi perfettamente al mio sacrificio sulla croce e a partecipare pienamente alla mia risurrezione. Mia Madre è stata il primo essere vivente ad avere compiuto con me il passaggio pasquale. Tutti gli altri hanno aderito assieme a lei, attraverso di lei, dopo di lei. Anche le umanità di altri pianeti fedeli a Dio fin dalla creazione, che hanno accompagnato con la loro preghiera il mio cammino sulla Terra, si sono unite a Maria nel momento del mio sacrificio sulla croce. Per questo l’umanità non potrà unirsi a me se non attraverso Maria. Il passaggio attraverso il suo Cuore Immacolato è obbligatorio per tutti coloro che desiderano giungere all’unione mistica con me. Mia Madre è colei che ha aperto la strada, la prima creatura ad aver raggiunto l’unione piena e perfetta con me sulla croce, oltre la croce, per l’eternità. Per questo è la Corredentrice dell’umanità e per questo l’umanità deve rivolgersi a lei.

Questo non è capito sulla Terra: Maria Corredentrice è di scandalo a molti.  Con grande dolore osservo che c’è una parte di Chiesa che si oppone a Maria, benché all’apparenza la invochi. Con le labbra la onora ma nel cuore la respinge. Persino molti pastori allontanano i fedeli da Maria con le giustificazioni più varie. Ma io vi dico che impedire ai piccoli di giungere a Maria equivale a impedire loro di giungere a me. Questo è un grave peccato! Scandalizzare i piccoli impedendo loro di giungere alla Madre è un grave peccato! Ve lo ripeto: non potrete unirvi pienamente a me senza Maria.

Cercate la Madre mia e Madre vostra, parlate con lei e parlate di lei. Cercate di vederla nella luce giusta, la luce dello Spirito Santo della quale lei è ricolma. Non consideratela più solo la Madre addolorata per la perdita del Figlio. Guardate a lei come alla Madre Corredentrice, tutta pura, tutta santa, potente, unita al Figlio, colei che affianca l’umanità sulla strada della redenzione, mostrando a ciascuno la direzione giusta.

In mia Madre prima che in chiunque altro, il mio passaggio pasquale dalla morte alla vita si è incarnato e si è reso visibile. La sua presenza in mezzo agli apostoli è stata fondamentale: dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, gli apostoli e i discepoli, hanno compreso ogni cosa ma è attraverso Maria che sono entrati pienamente nel mio sacrificio e si sono uniti a me.

Maria è divenuta Madre dell’umanità sotto la croce, nel momento in cui si è unita al mio sacrificio. Ha aperto la strada a tutta l’umanità verso l’unione con me perché ha generato l’umanità nuova, la cui primizia è il sacerdozio, perché il popolo nuovo è un popolo sacerdotale. Un popolo che sull’esempio di Maria, con Maria e mediante Maria, si è unito al mio sacrificio per entrare nella mia risurrezione. Allora è chiaro che senza Maria il sacerdozio regale ma anche ministeriale non può acquistare la sua pienezza.

L’opera di Dio Padre, attraverso di me, è opera che si incarna. Il Padre mi ha mandato sulla Terra e qui mi sono incarnato; nella mia incarnazione ho portato in mezzo agli uomini il volere del Padre. Anche la mia opera ha bisogno di incarnarsi nell’umanità. E in chi doveva incarnarsi innanzitutto se non in Maria, mia Madre? Colei che ha trasmesso la vita al mio corpo, non deve forse trasmettere la vita anche al mio Corpo Mistico?

Vi dico anche che entriamo nei tempi in cui la presenza della donna nel popolo di Dio deve trovare la sua giusta e degna collocazione, perché la donna è colei che genera, e porta in sé il principio della vita. Non può esistere l’uomo staccato dalla donna. Non ci può essere più la missione di un uomo solo, di una donna sola, o di un uomo e una donna che vivono assieme, ma sono interiormente staccati l’uno dall’altra, come purtroppo avviene in tante unioni. La donna sulla Terra vive una situazione difficile: misconosciuta, sfruttata e maltrattata, non ha trovato ancora il suo posto, neppure nella Chiesa.

Nella legge della vita è scritto che Dio ha creato l’uomo e la donna e ha ordinato loro di crescere e di moltiplicarsi. Non si trattava solo dell’invito a unirsi per procreare e mantenere così la specie umana. Era qualcosa di ben più grande: era il desiderio di Dio che l’uomo e la donna insieme custodissero e facessero crescere la vita in tutte le sue forme, e la trasmettessero all’intera creazione. La vita è fondamento dell’universo; essa proviene da Dio come suo dono, e può essere trasmessa solo attraverso l’uomo e la donna uniti a me, uniti in me nel Cuore di Maria. Da qui scaturisce anche la missione di tutta l’umanità, quella che avrebbe dovuto essere fin dall’inizio e che il peccato originale ha snaturato: governare l’universo a fianco di Dio, donando la vita divina a tutte le creature. Riflettete, uomini e donne della Terra, vedete quanto siete lontani da tutto questo e come è misera la vostra condizione!

Io desidero che comprendiate come il mio Cuore e il Cuore di mia Madre siano una cosa sola. Come siamo stati uniti sulla Terra così lo siamo in cielo. Io vi ho donato mia Madre, nel donarla a Giovanni l’ho donata a ciascuno di voi e all’intera umanità non solo sulla Terra. Continuo a donarvela come esempio, come scudo, come colei che vi assiste in tutto, alla quale potete rivolgervi così come vi rivolgete a me. Lei vi ama come io vi amo. Insieme a lei farete meraviglie! E non dimenticatevi di san Giuseppe dal Cuore ardente, il mio padre putativo sulla Terra, il giusto per eccellenza. Nessuno è stato giusto come lui, la sua giustizia ha superato quella di tanti altri e la potenza del suo spirito è immensa. Maria e Giuseppe sono per voi una madre e un padre nel cammino, come lo furono per me, e a loro voglio affidarvi.

Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

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