(tratto dal libro “Verso la Nuova Creazione – vol. IV anno 2013”, pag. 116; Ed. Luci dell’Esodo)
Messaggio di San Giovanni Battista del 12 settembre 2013
“Carissimi fratelli e sorelle della Terra, salute a voi! Vi parlo oggi a nome di Dio Altissimo per richiamare la vostra attenzione su alcuni aspetti fondamentali in questo tempo.
Come sapete, sono stato il Precursore della venuta di Gesù Cristo sulla Terra: gli ho preparato la strada in mezzo al popolo di Israele, popolo eletto che attendeva la venuta del Messia, il Salvatore. Perciò ho chiamato i figli di Israele alla conversione, perché solo così avrebbero potuto comprendere l’evento grandioso che li attendeva: il Figlio di Dio doveva farsi uomo in mezzo a loro per la salvezza di tutta l’umanità presente nell’universo. Sapete ciò che è avvenuto: Gesù Cristo è nato, morto in croce, risorto e asceso al cielo.
Gesù tornerà ancora alla fine dei tempi, glorioso e potente, per giudicare l’umanità e raccogliere i frutti dalla sua vigna, cioè del suo popolo che si è formato in tutto l’universo. Tutti lo vedranno e l’intero genere umano sarà chiamato al cospetto del Figlio dell’Uomo; ogni uomo e tutta l’umanità saranno giudicati da Gesù Cristo. Anche i morti risorgeranno per il giudizio. Chi sarà trovato degno, entrerà con Gesù nella nuova creazione; chi non sarà degno rimarrà al di sotto della grande Barriera, in compagnia di Lucifero e dei suo demoni. Così sarà separato per sempre il Bene dal Male, i figli della luce da quelli delle tenebre.
Tornerà dunque il Signore nello splendore della sua gloria. Vi dico che il tempo si avvicina. Non sono io il Precursore della venuta gloriosa di Cristo, come lo fui per la sua venuta sulla Terra. Questo compito spetta al glorioso arcangelo San Michele: fu lui a ingaggiare e vincere la prima grande battaglia contro Lucifero all’inizio della creazione; spetta a lui sostenere l’ultima, grande battaglia contro Lucifero, alla testa degli angeli e del popolo di Dio.
San Michele è potentemente in azione in tutto l’universo, affiancato dai tre strumenti straordinari di questo tempo: angeli, Nucleo centrale e fratelli dell’universo fedeli a Dio. Sta chiamando a raccolta i figli di Dio da ogni angolo dell’universo, affinché tutto sia al più presto ricapitolato in Cristo. Al termine di questa azione, San Michele presenterà il popolo a Gesù e rinnoverà la sua piena sottomissione a lui; altrettanto faranno i tre strumenti straordinari. Cesserà ogni azione e tutto sarà messo nelle mani di Cristo al quale spetterà l’ultimo e definitivo giudizio. Egli condurrà il popolo ritenuto degno nella creazione nuova e si sottometterà, insieme al popolo, al Padre nello Spirito Santo. Sarà l’inizio di una creazione completamente nuova, il regno di Dio tanto atteso. “Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro” (Mt 13, 43).
Il Signore mi affida oggi queste parole per voi della Terra, affinché siate consci del tempo in cui vi trovate e della responsabilità che avete come figli di Dio. Mi rivolgo, prima di tutto, ai cristiani e poi a tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Vi sottopongo alcuni punti sui quali farete bene a riflettere per prendere poi le vostre decisioni. Sappiate che Dio non vi forza mai; vi giudica capaci di scegliere fra bene e male perché vi ha creato a sua immagine e somiglianza. Come Padre, tuttavia, vi mette in guardia dai pericoli e vi indica la strada maestra che conduce al bene e alla felicità. I suoi comandi non sono costrizioni ma indicazioni sicure per una vita sana e dignitosa. Tuttavia, siete liberi di accettarle o meno. Allo stesso modo, queste parole che vi rivolgo a nome di Dio, non sono ordini ma accorati consigli; non sono neppure giudizi di condanna ma esortazioni fraterne per la vostra felicità. Ecco dunque i punti.
1) La prima cosa che Dio vi chiede in questo tempo è la conversione. La conversione non è un fatto straordinario e raro, riservato ai grandi santi, ma riguarda ogni uomo di buona volontà ed è il primo dovere dei cristiani. Essa non è altro che un processo interiore, mediante il quale l’uomo si pone davanti a Dio senza ipocrisia; si riconosce debole e peccatore e si pente del male commesso. Poi chiede l’intervento di Dio perché la sua vita cambi. Nel chiedere questo, accetta che Dio lo trasformi fino a renderlo creatura nuova. Così l’uomo consegna se stesso a Dio per ritrovare se stesso in Dio. Di questo parla l’apostolo San Paolo: “Non adattatevi alla mentalità di questo mondo, ma lasciatevi trasformare da Dio con un completo mutamento della vostra mente. Sarete così capaci di comprendere quale è la volontà di Dio, vale a dire quel che è buono, a lui gradito, perfetto” (Rm 12, 2).
Senza conversione non c’è trasformazione e neppure comprensione. Infatti, l’uomo può comprendere le cose di Dio solo se è rivolto a Dio e non a se stesso o a qualche idolo di cui è pieno il vostro mondo: potere, denaro, carriera, ecc. Se volete comprendere l’azione di Dio in questo tempo e se volete parteciparvi, dovete necessariamente cambiare la vostra vita: occorre che usciate dalla mentalità corrotta e distruttiva che domina la Terra e decidiate di vivere come figli di Dio che respingono ogni ipocrisia, inganno, avidità, attaccamento insano e disordine affettivo. Siete disposti a farlo? Se la vostra risposta è negativa potete fare a meno di leggere gli altri punti, perché questo messaggio non vi servirà a nulla. Se invece la vostra risposta è affermativa, vi attendono altri passi.
Senza conversione non c’è neppure una fede solida. La conversione è il primo passo della fede: l’uomo intuisce l’esistenza di Dio e si confronta con lui. Coglie la presenza divina in sé e attorno a sé e decide di credere, di fidarsi di Dio. Tutto questo è opera dello Spirito Santo che risveglia lo spirito dell’uomo e lo indirizza verso Gesù. Gesù si fa presente allo spirito dell’uomo e attende che l’uomo si decida ad accoglierlo: “Ascoltate, io sto alla porta e busso. Se uno mi sente e mi apre, io entrerò e ceneremo insieme, io con lui e lui con me”. (Ap 3, 20) L’uomo deve accettare la presenza operante di Dio in sé, altrimenti la sua fede è debole e si riduce ad una serie di abitudini religiose che non incidono sull’esistenza.
Vi trovate in tempi particolari, nei quali si dispiega la potenza di Dio che è all’opera nell’universo; ma si risveglia anche l’ira di Lucifero che sente avvicinarsi il tempo del giudizio e del faccia a faccia finale con Gesù Cristo. Ora più che mai vi serve un’intima e profonda conoscenza di Dio, mediante la quale potrete discernere ciò che è bene e ciò che è male. Se non vi convertite, se cioè non permettete allo Spirito Santo di agire in voi e di trasformarvi, non saprete orientarvi e dipenderete sempre dal giudizio di altri. Perciò convertitevi e permettete a Dio di trasformarvi!
2) Il secondo passo è importante quanto il primo: vi è chiesto di offrire la vostra vita a Dio. Questo è il primo frutto della sincera conversione. Senza donazione a Dio voi non potete progredire nel cammino della salvezza. Finite per rifugiarvi nella religiosità, illudendovi di aver compreso tutto e di essere salvi in virtù delle vostre buone pratiche religiose; servono anche queste, ma da sole non bastano se non vi offrite a Dio. Cosa vuol dire offrirvi a Dio? Vuol dire lasciargli mano libera nella vostra vita, affinché raddrizzi e corregga tutto ciò che in voi non funziona. Significa aprirgli la porta della vostra anima e accettare di vivere con lui, e di vedere le cose come lui le vede e non come le vedete voi. Significa lasciare morire il vostro egoismo. Tutto ciò è ben riassunto nelle parole del Signore: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9, 23). Gesù ha offerto se stesso al Padre per tutti voi; anche voi siete tenuti ad offrirvi a Gesù, affinché diventiate strumenti di salvezza nelle sue mani. Siete disposti a farlo?
Offrire se stessi non significa necessariamente morire in modo cruento o di malattia; significa solo mettersi a disposizione per ciò che il Signore vorrà, senza ipocrisie, senza compromessi, senza indugi. Dio vi custodirà da ogni male e se dovrete soffrire a causa della durezza della vita sulla Terra, avrete aiuto e consolazione da Dio e supererete ogni prova.
Sulla Terra vi è stato dato un mezzo sublime di offrire la vita a Dio: unendovi a Gesù nel sacrificio della santa Messa; in quel momento, se siete sinceri e desiderosi, venite elevati al Padre insieme a Gesù e rinnovate la vostra alleanza con Dio mediante Gesù Cristo. Così, per mezzo di Gesù, voi partecipate pienamente alla vita della Santissima Trinità e venite interiormente rafforzati e rinnovati. L’offerta della vostra vita a Dio è la più grande preghiera che l’uomo possa innalzare a Dio. Ricordate le parole di San Paolo: “Vi esorto, dunque, fratelli, a offrire voi stessi a Dio come sacrificio vivente, a lui dedicato, a lui gradito. È questo il vero culto che gli dovete” (Rm 12, 1).
Dio vi ha fatto anche un altro dono: Maria Santissima, nostra Madre e Madre di tutti gli uomini dell’universo e San Giuseppe. Affidatevi a loro per essere condotti verso Gesù Cristo e non sbaglierete. La consacrazione a Maria Santissima e a San Giuseppe è un mezzo formidabile per accedere alla vita di Dio. Non privatevi di un simile aiuto!
3) Il terzo passo è l’integrità. Convertirsi e credere in Dio significa decidere di vivere integri davanti a Dio. L’uomo integro non scende a compromessi con la Verità e la Verità è Gesù Cristo. Accogliete dunque il Vangelo e confrontate la vostra condotta con quanto il Signore vi ha indicato. Se vi accorgete che qualcosa in voi non è in linea con l’insegnamento di Gesù, convertite la vostra condotta e riparate ai vostri errori, chiedendo a Dio la luce e la forza di farlo, e permettendogli di agire in voi per trasformarvi. Come vedete, la conversione è un atteggiamento costante del credente, perché ogni giorno vi è chiesto di modificare qualcosa in voi e di mettervi umilmente davanti a Dio. Così si apre davanti a voi una tappa sempre nuova del cammino; così Dio vi trasforma di giorno in giorno, di attimo in attimo, purché siate disposti alla conversione continua.
L’uomo integro non lascia spazio in sé all’ipocrisia, poiché ama Dio che è Verità. Respingete l’ipocrisia e comportatevi come coloro che sanno di essere costantemente sotto lo sguardo di Dio. L’ipocrita offende lo sguardo di Dio e inganna se stesso. Quando assumete un atteggiamento corretto esteriormente ma che non corrisponde all’atteggiamento interiore, siete ipocriti; pensate una cosa e ne fate un’altra. L’ipocrisia è un peccato grave agli occhi di Dio ed è purtroppo molto frequente fra i cristiani, i quali vogliono mostrarsi giusti davanti agli uomini ma non si curano di apparire giusti agli occhi di Dio. Si mostrano obbedienti al Vangelo ma nel loro cuore nutrono sentimenti di odio, di gelosia, di rivalità che li corrompono. Così predicano la giustizia e commettono ingiustizie, compiono grandi opere di carità ma non sopportano il proprio vicino e non perdonano i torti subiti; citano la Sacra Scrittura ma vivono in modo opposto a ciò che è scritto. Gli ipocriti sono un verme che corrode dal di dentro il popolo cristiano. Non dimenticate che Gesù ha condannato con forza l’ipocrisia dei farisei.
L’uomo integro non conosce furbizia e non si fida della scienza umana. Liberatevi dall’astuzia e dalla falsa scienza! Entrambe derivano dalla mancanza di fede in Dio che vi porta a fidarvi solo dei vostri mezzi, delle vostre capacità e della conoscenza che vi deriva dall’esterno. Fate attenzione, perché così vi lasciate avvolgere dallo spirito del mondo che vive di astuzia, di inganno e di una scienza superficiale che non nasce dal desiderio di verità ma dalla curiosità e dal desiderio di dominare . Vedete come il mondo celebra gli uomini furbi, imbevuti di arroganza e di falsa scienza, li considera esempi virtuosi, e così precipita nel vortice di Lucifero che domina la Terra mediante i furbi e gli arroganti che ignorano e disprezzano la legge di Dio. Siete quello che siete davanti a Dio, non cercate di migliorarvi da voi stessi, non potete. Lasciatevi invece trasformare da Dio. Ancora una volta vi dico: convertitevi!
4) Il quarto passo è la comunione con i fratelli. Chi vuole appartenere a Cristo non può prescindere dall’amare il suo prossimo: Gesù ama il Padre e ama ciascun uomo come suo fratello; il cristiano è dunque tenuto ad amare Dio e amare ogni uomo come suo fratello. Gesù ha detto ai suoi apostoli: “Io vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri. Amatevi come io vi ho amato! Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se vi amate gli uni gli altri” (Gv 13, 34-35).
Lungo i secoli, i cristiani della Terra hanno commesso gravi mancanze nei confronti del comandamento dell’amore. Questo ha indebolito la loro testimonianza di fronte al mondo. I cristiani non sono stati sempre credibili perché si sono divisi fra loro, si sono spesso odiati e combattuti e tuttora sono divisi. Non mi riferisco soltanto alle divisioni fra cattolici, ortodossi e protestanti perché queste sono il frutto di una divisione più profonda e sottile: quella tra fratello e fratello. Vi porto l’esempio dei cattolici: sono divisi fra loro in una stessa parrocchia, in uno stesso gruppo di preghiera e persino in uno stesso convento. Non avviene di meglio nelle Chiese ortodosse o protestanti. Questa mancanza di carità e di pace non permette ai cristiani di presentarsi come un corpo unico e potente di fronte allo spirito del mondo. Per questo i cristiani non sono pienamente efficaci nella loro testimonianza e non riescono a fermare l’odio e le guerre: perché l’odio e le guerre le portano nel loro seno. Con che voce allora possono parlare al mondo?
Chi vuole entrare nella creazione nuova deve vivere in comunione: nella creazione nuova non entrerà un insieme di individui ma un popolo unito dal vincolo dell’amore fraterno. Perciò vi richiamo alla comunione fraterna che è condizione essenziale per essere ricapitolati in Cristo, per essere parte del popolo nuovo che si sta formando nell’universo e sulla Terra. Rimuovete dal vostro intimo ogni sentimento di rancore, ogni giudizio di condanna, ogni maldicenza nei confronti del vostro prossimo. Siate benevoli e misericordiosi verso tutti, perdonate e lasciate nelle mani di Dio i torti subiti e le ferite dell’anima. Voltate pagina e siate sempre pronti a ricominciare il dialogo fraterno; non permettete a Lucifero di seminare zizzania fra voi e i fratelli.
Vi pare difficile questo? Lo è se pensate di farlo da soli. Voi però non siete soli perché Dio agisce in voi: quando decidete di amare, perdonare, soccorrere i fratelli è Gesù stesso che ama in voi, che perdona, che soccorre. Voi partecipate alla sua azione risanatrice, mettendogli a disposizione il vostro essere, come l’apostolo Pietro metteva a disposizione la sua barca dalla quale Gesù parlava alle folle. Voi siete come la barca di Pietro: vi scostate dalla terra, cioè dalla mentalità del mondo, per lasciare libero Gesù di parlare al vostro prossimo. Allora cominciano i miracoli nella vostra vita: si risanano i rapporti e guarisce il mondo attorno a voi. Nessun uomo, per quanto abile e potente, può guarire l’umanità; solo Gesù Cristo, Salvatore e Redentore, può farlo. Gesù cerca collaboratori umili e sinceri per toccare col suo amore l’intera creazione. Guardatevi dentro e affrettatevi ad amare e a riconciliarvi col vostro prossimo; fatelo prima che sia troppo tardi!
5) La comunione fra gli uomini della Terra non è sufficiente. Essa deve abbracciare tutti gli uomini che vivono su altri pianeti dell’universo. Questo è un punto molto delicato per voi della Terra, soprattutto per i cristiani, ma è una realtà dalla quale nessuno di voi potrà sfuggire. Dio ha fino ad oggi pazientato nel mostrarvi palesemente questo aspetto della sua creazione, pur avendo dato molti segni. Questo perché i popoli della Terra sono stati tenuti all’oscuro di questa realtà, a causa dei silenzi colpevoli e delle menzogne dei potenti e di molti capi delle religioni, compresa quella cristiana.
Ora è il tempo nel quale la vita nell’universo deve pienamente manifestarsi agli uomini della Terra, perché si tratta di un tassello insostituibile del grande mosaico della creazione. Che cosa vi è chiesto allora? Non certo di dimostrare l’esistenza della vita nell’universo o di convincere gli altri di questa realtà; a questo provvederà il Signore che possiede sapienza e mezzi per farlo al momento giusto. Vi è chiesto semplicemente di non chiudere il vostro cuore e la vostra intelligenza a questa verità, ma di accoglierla come dono di Dio. Quello che non capite lasciatelo da parte e mettetevi nell’atteggiamento umile dell’ascolto, chiedendo a Dio la grazia di comprendere. È sempre la grazia divina che vi apre alla comprensione del mistero, non la vostra razionalità né la vostra cultura o le vostre credenze, anche religiose. Parliamo di una realtà cosmica che Dio desidera rivelare a partire dallo spirito dei singoli; poi verranno i segni esteriori. Questo non può avvenire se gli uomini respingono l’idea stessa che esistano altri uomini nell’universo, altri figli di Dio come voi.
La comunione con gli altri fratelli dell’universo è per voi indispensabile: non entrerete da soli nella nuova creazione. Tutto il gregge di Dio, sulla Terra e nell’universo, dovrà essere riunito in Cristo che è il Pastore di tutta l’umanità, che tutti ama con lo stesso amore, che ha salvato tutti col suo sacrificio. Perché ritenete di essere gli unici nell’universo? Forse perché vi ritenete i migliori? Pentitevi per la vostra superbia! Non siete affatto i migliori e verrà il giorno che ve ne accorgerete. Pregate piuttosto il Signore che vi faccia amare i vostri fratelli ovunque si trovino nell’universo, e che siate in grado di accoglierli un giorno da veri figli di Dio.
Dico a voi cristiani, soprattutto ai sacerdoti e consacrati: non vi accada di comportarvi come i sacerdoti di Israele che non accettavano che Gesù fosse il Figlio di Dio, tanto da ritenerlo un bestemmiatore. Non riuscivano a cambiare in nessun modo le proprie convinzioni, basate sulla loro interpretazione della legge e della realtà di Dio. Nessuna convinzione, per quanto radicata in voi, può essere un criterio di discernimento: le cose di Dio si comprendono solo con la luce dello Spirito Santo, che bisogna chiedere con umiltà. Non vi è lecito giudicare e condannare sulla base di ciò che voi pensate o sulla base della vostra dottrina. Dio è più grande della vostra dottrina. Se Dio non rivela subito una realtà è perché ha i suoi buoni motivi ma non per questo si può negare l’esistenza di tale realtà; al momento giusto Dio la rivela, quando siete capaci di portarne il peso (Gv 16, 12).
La Santissima Trinità è stata rivelata solo in Gesù Cristo e mai prima di allora. Il rifiuto di questa realtà ha condannato a morte Gesù Cristo. Non sarebbe stato meglio chiedere umilmente l’aiuto di Dio, piuttosto che arroccarsi nelle proprie convinzioni e mettere in croce la Verità? Volete fare lo stesso anche voi? Quante volte ancora volete crocifiggere la Verità? Pentitevi e umiliatevi davanti a Dio! Solo così potrete comprendere e giudicare.
6) Siete chiamati anche a entrare in comunione con i tre grandi strumenti straordinari di questo tempo. Vi ripeto quali sono: angeli, Nucleo centrale e fratelli fedeli a Dio. La comunione con loro vi permetterà di camminare più in fretta e più sicuri. Anche in questo caso vi è chiesto di aprirvi a questa realtà al di là di ciò che riuscite a comprendere. Pregate in comunione con questi strumenti e fidatevi di Dio. Al tempo giusto, anche l’azione di questi strumenti verrà pienamente rivelata; ma se ora non li accettate, dopo potrebbe essere tardi per voi e potreste non comprendere più. Attenzione! La pazienza di Dio è grande ma non è bene approfittarne troppo.
In conclusione, vi ripeto le parole chiave di questo tempo, che sono per voi passaggi obbligati e strade maestre per partecipare pienamente all’azione di Dio:
- conversione,
- offerta di voi stessi a Dio,
- consacrazione a Maria Santissima e a San Giuseppe,
- integrità,
- comunione con l’intera umanità dell’universo,
- comunione con gli strumenti straordinari di Dio.
Vi invito a non tardare nella vostra decisione di appartenere a Dio. Non aspettate di essere perfetti per credere, credete e sarete perfetti. La vostra perfezione davanti a Dio non è quella che gli uomini pensano: la perfezione davanti a Dio consiste nella vera fede e nella sincera umiltà.
Vi ripeto che il regno di Dio si avvicina. Pregate molto e siate vigilanti. Il maligno incalza ma non può nulla contro chi si offre a Dio.
Prego per voi e vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
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